Dal Faust di Liszt alla cultura musicale Yiddish e mediorientale

GIORNALE DI BRESCIA

La speranza dell’incontro

Il quartetto dei Claude Barthelemy, che mescola influenze diverse e ruota attorno al magico suono dell’UD incontrerà il canto e le note dei Klezmorim per una serata intitolata la speranza dell’incontro.

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Venerdì 11 marzo si esibirà il gruppo Klezmorim, gruppo nato dieci anni fa da un’idea di Rolando Anni, da sempre convinto di poter avvicinare il pubblico alla cultura ebraica e yiddish tramite un lavoro a tutto tondo fatto di storia, racconto, poesia e musica. Nel 2011, l’ensemble composto da otto elementi (Alessandro Adami pianoforte fisarmonica e voce, Matteo Pizzoli chitarra, Daniela Fusha violino, Alessandro Todeschini percussioni, Denise Pisoni, Elisabetta Vizzardi, Claudia Romelli, Luisa Anni voci) ha deciso di pubblicare un CD che contiene 15 brani e che riassume efficacemente il percorso artistico e di ricerca compiuto in questi anni. Gli arrangiamenti del disco sono stati curati da Alessandro Adami.

I klezmorim (da klez, strumento e zemer, canzone) erano musicanti ebrei dell’Europa orientale, che accompagnavano tutti i momenti di gioia delle comunità ebraiche. Sempre presenti alle feste religiose, non potevano mancare ai matrimoni, ai banchetti ed erano disposti ogni giorno, per la ricompensa di pochi soldi oppure del solo cibo, a eseguire brani per il ballo o a cantare nelle case e nei cortili. La loro musica era piena di popolare ingenuità e contemporaneamente di raffinate melodie, oltre che sorretta da straordinarie capacità virtuosistiche. Era questa la musica eseguita negli shtetlek, cioè dei piccoli villaggi dispersi nelle grandi pianure della Russia che sono anche al centro della grande pittura di Chagall, in cui alla grande povertà materiale si accompagnava un’altrettanto grande ricchezza culturale e musicale. Nei canti dei klezmorim, che hanno affascinato molti intellettuali, tra cui anche Kafka, infatti, si mescolavano gioia e dolore, felicità e delusione, riflessioni sull’esistenza e preghiere di un intero popolo, quello degli ebrei della Polonia, dell’Ucraina, della Lituania, della Bielorussia, della Russia travolti e scomparsi per sempre nello sterminio.

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