I Klezmorim aprono le settimane musicali

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BRESCIAOGGI

Un vero e proprio concerto-lezione che riporta in primo piano la vicenda della Shoà

Un vero e proprio concerto-lezione che riporta in primo piano la vicenda della Shoà. Stamattina in San Barnaba le tradizioni ebraiche.

Le «Settimane Musicali Bresciane» organizzate dall’Associazione Soldano in collaborazione con le scuole di Brescia e provincia, iniziano oggi il loro programma di quattro concerti dedicati per l’appunto agli studenti bresciani. L’appuntamento è per questa mattina alle 11.30 in San Barnaba, con il Gruppo «Klezmorim» che il pubblico cittadino ha già avuto il modo di ascoltare e apprezzare in altre occasioni e che prende il suo nome dai tipici musicanti ebrei dell’Europa orientale, sempre presenti nei momenti di festa e di gioia della loro comunità; ovviamente la loro era musica di carattere particolare, molto richiesta e anzi indispensabile ad esempio in matrimoni e banchetti, dove per pochi soldi oppure ricompensati col cibo i klezmorim eseguivano brani da danzare e cantare.
Si tratta ovviamente di musica dal sapore popolare anche se le melodie proposte, spesso molto antiche, potevano essere caratterizzate da uno straordinario virtuosismo strumentale. Com’è stato giustamente notato questa musica, eseguita soprattutto nei piccoli villaggi delle grandi pianure russe, ha un riscontro anche in campo pittorico grazie a Marc Chagall, che proprio ai klezmorim si riferisce citando la musica popolare spesso presente nei suoi dipinti; un altro grande intellettuale affascinato dai canti canti dei klezmorim è stato Franz Kafka grazie alla mescolanza di gioia e di dolore, di delusione e di riflessioni sull’esistenza che caratterizza questi brani che ben rappresentano la cultura degli ebrei della Polonia, dell’Ucraina, della Lituania, della Bielorussia e della Russia, travolti dallo sterminio operato dai nazisti nel secolo scorso.
Il Gruppo «Klezmorim» è solito proporre un vero e proprio concerto – lezione, legato alla cultura ebraica e alla Shoah in particolare. Vengono dunque eseguiti canti religiosi e profani in ebraico e in yiddish che vengono comunque spiegati e inquadrati storicamente. I canti proposti diventano così un breve viaggio nella storia, con i momenti felici ma anche con le tragedie di un intero popolo.
Quattro sono i momenti in cui è suddivisa la proposta: si parte dai canti in ebraico e dalle preghiere della tradizione sacra; seguono in canti in yiddish della tradizione popolare sulla vita degli «shtetlek», dei villaggi. Vengono quindi proposti i canti della Shoah e infine i canti di gioia.

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