Klezmorim, musica e memoria
CORRIERE DELLA SERA
Il cantante Alessandro Adami: “Il ricordo è un dovere”
La parola, in lingua yiddish, significa, semplicemente, «i musicanti». I Klezmorim sono un gruppo di otto ragazzi bresciani, coordinati dal tastierista e cantante Alessandro Adami, che da oltre dieci anni si esibiscono non solo in città e provincia con un repertorio di musica klezmer, la musica degli ebrei europei dell’Est. Naturale che siano particolarmente impegnati in questi giorni a cavallo della Giornata della Memoria: domani mattina si esibiscono in San Barnaba a Brescia, alla presenza dei ragazzi delle scuole superiori bresciane. Domani sera alle 21 saranno invece al teatro di Roncadelle, mentre il 31 gennaio il concerto è nella biblioteca di Ospitaletto.
«Il ricordo è un dovere dice Alessandro Adami e i messaggi che lanciamo con questi canti sono immensi».
L’idea di dare vita al gruppo si deve a Rolando Anni, docente di lettere nelle scuole superiori bresciane e studioso del periodo della Resistenza: invitato a parlare di Ebraismo e Shoah, pensò di arricchire le conferenze con letture e canti della tradizione ebraica. «Dalla lezione con musica — spiega Adami — siamo passati alla musica con lezione. L’anima del progetto, tuttavia, è rimasta la stessa. Nel frattempo è aumentata la nostra passione insieme al lavoro di ricerca necessario per rievocare nel migliore dei modi un mondo spazzato via che non esiste più».
Il gruppo è oggi costituito da Rolando Anni (guida alla comprensione dei canti), Alessandro Adami (piano, fisarmonica e arrangiamenti), Daniela Fusha (violino), Matteo Pizzoli (chitarra), Alessandro Todeschini (percussioni), Denise Pisoni, Elisabetta Vizzardi, Claudia Romelli, Luisa Anni (voci e cori). I Klezmorim hanno al loro attivo un primo CD, inciso nel 2011 e intitolato come il gruppo, con 15 tracce che alternano brani della tradizione liturgica a pezzi di origine popolare.
«Nel 2014 — dice Adami — saremo impegnati nella realizzazione del secondo cd. Abbiamo inserito nello spettacolo alcune novità che sicura- mente entreranno nel nuovo lavoro. Ci stiamo concentrando soprattutto sulla vita nello shtetl (il villaggio degli ebrei dell’Est, ndr) con canzoni legate all’amore, alla quotidianità e a situazioni tipicamente popolari. Sono tutti brani tradizionali, arrangiati da me».